Fare l’Arbitro ti allena alla Vita: una serata speciale con Don Stefano Stimamiglio

Autore: Angelo Tasca

Fotografie: Angelo Tasca

Venerdì 17 gennaio la Sezione di Treviso ha vissuto una serata davvero speciale grazie alla presenza di Don Stefano Stimamiglio, Direttore di Famiglia Cristiana ed ex arbitro di Marca. L’evento è stato un momento di grande ispirazione e condivisione, capace di lasciare un segno profondo nell’anima di tutti i partecipanti.

La serata si è aperta con un interessante racconto dedicato al Progetto In A.L.TO. Marco Leone Mondin, Matteo Bertelli, Pietro Zanette, Lorenzo Conte e Giorgio Italia hanno condiviso con entusiasmo la loro esperienza vissuta a Locri, dove hanno avuto l’opportunità di dirigere partite in un contesto unico. Non si è trattato solo di un esercizio tecnico, ma di un viaggio che ha trasmesso valori di appartenenza. Questo progetto ha dimostrato come l’arbitraggio possa andare ben oltre il campo da gioco, diventando un mezzo per crescere e far crescere.

Subito dopo, l’attenzione si è spostata sui nuovi arbitri, ben undici, che hanno appena superato l’esame del Corso Arbitri.

L’applauso caloroso che li ha accolti ha testimoniato l’orgoglio della famiglia Aia Treviso per questi nuovi ingressi.

Con l’esame superato, si aprono per loro le porte di un percorso tanto stimolante quanto impegnativo, come Don Stefano ha ricordato più tardi nel suo intervento.

Quando Don Stefano ha preso la parola, la sala si è raccolta in un silenzio carico di attenzione. Con il calore e la profondità che lo contraddistinguono, ha ripercorso la sua esperienza da arbitro, offrendo spunti di riflessione preziosi. “Essere arbitri è una vera e propria chiamata,” ha esordito. “Non è un compito per tutti, ma per chi sente dentro di sé la voglia di mettersi al servizio del gioco e degli altri.”

Ha quindi sottolineato l’importanza della passione, definendola “la forza motrice che permette di andare avanti anche nei momenti difficili, quando tutto sembra remare contro.” Ogni partita, ha spiegato, è una nuova sfida, un banco di prova che mette l’arbitro di fronte a contesti e persone sempre diversi. “Questa continua necessità di adattarsi insegna a crescere e a migliorarsi costantemente,” ha aggiunto.

Parlando della capacità di prendere decisioni, Don Stefano ha ricordato quanto sia cruciale l’abilità di valutare situazioni complesse in una frazione di secondo. “E quando si sbaglia? Gli errori fanno parte del percorso. Saperli riconoscere e trasformarli in opportunità di crescita è una delle più grandi lezioni che l’arbitraggio offre,” ha detto con un sorriso incoraggiante.

Un tema particolarmente toccante è stato quello della solitudine: “In campo, l’arbitro è solo, di fronte alle squadre, al pubblico e alle proprie decisioni. È una condizione che riflette quella della vita, dove le scelte più importanti nascono da un confronto interiore.” Infine, ha ribadito l’importanza del senso di giustizia: “Il compito principale di un arbitro è garantire che il gioco sia non solo bello, ma soprattutto giusto. Questo richiede equilibrio, fermezza e un profondo rispetto per i valori sportivi.”

La serata si è conclusa tra applausi e ringraziamenti, con tutti i partecipanti visibilmente colpiti dalle parole di Don Stefano. 

L’evento è stato un momento di grande ispirazione per gli arbitri di Treviso, una comunità che non smette mai di crescere, imparare e rafforzarsi.

Un incontro che ha saputo unire esperienza, passione e valori, lasciando una traccia indelebile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di partecipare.